Con la pubblicazione dei modelli dichiarativi da parte dell’Agenzia delle Entrate, la stagione dichiarativa 2025 è ufficialmente iniziata. Un avvio che arriva con qualche ritardo rispetto al solito, ma che introduce importanti novità sia per le famiglie che per le imprese.
Modelli dichiarativi 2025: cosa c’è di nuovo?
A metà gennaio, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le bozze e, in alcuni casi, le versioni definitive dei principali modelli per la dichiarazione dei redditi. Tra questi troviamo:
- Modello 730/2025
- Certificazione Unica (CU) 2025
- Modello IVA 2025
- Modello 770/2025
Alcune novità chiave includono:
- L’inserimento del bonus Natale nel modello 730.
- Le modifiche alle detrazioni per i redditi da lavoro dipendente.
- La nuova scadenza per l’invio della CU fissata al 31 marzo 2025 per i redditi di lavoro autonomo.
I modelli relativi a redditi PF, IRAP, Imprese, Enti e Società saranno pubblicati nelle prossime settimane.
INPS: ritardi nei pagamenti per le famiglie
Anche l’INPS ha registrato ritardi nei pagamenti di alcune prestazioni chiave per le famiglie, tra cui:
- Assegno unico
- Bonus asilo nido
- Assegno di inclusione
Questi ritardi sono attribuiti all’adozione del nuovo sistema Re.Tes. della Banca d’Italia e alla necessità di aggiornamenti legati alla Legge di Bilancio 2025. Per molte famiglie, il primo pagamento dell’anno è stato posticipato alla settimana del 20 gennaio o addirittura all’ultima settimana del mese.
ISEE: esclusione dei titoli di Stato e nuove dichiarazioni
Un’importante novità riguarda l’esclusione dei titoli di Stato, buoni e libretti postali dal calcolo dell’ISEE. Questo cambiamento, introdotto da un DPCM firmato di recente, obbligherà molte famiglie a ripresentare la dichiarazione per aggiornare i dati. Le DSU già presentate rimarranno valide fino al 31 dicembre ma senza tener conto di questa modifica.
Pensioni: requisiti in aumento dal 2027?
Un altro tema caldo è l’aumento dei requisiti per la pensione a partire dal 2027. Si prevede un adeguamento all’aspettativa di vita che porterà l’età pensionabile a 67 anni e 3 mesi. Tuttavia, il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che la politica potrebbe intervenire per sterilizzare questo aumento, seguendo quanto già fatto nel 2019.
La stagione dichiarativa 2025 si apre con importanti novità e criticità. È fondamentale per contribuenti, famiglie e imprese essere aggiornati sulle nuove normative e sui modelli disponibili per garantire una corretta dichiarazione e beneficiare delle agevolazioni previste.