Tassazione atti giudiziari: come calcolare l’imposta

Sapere a quanto ammonta la tassazione atti giudiziari e come calcolare l’imposta può tornare sempre utile. Gli atti, di norma, devono essere sottoposti ad una registrazione di legge e nel momento esatto in cui la sentenza viene emessa, la cancelleria del tribunale invia una comunicazione all’Agenzia delle Entrate richiedendo la registrazione dell’atto:
- entro 20 giorni per gli atti in cui il cancelliere fa da ufficiale rogante e i decreti di trasferimento inerenti a procedure esecutive;
- entro 5 giorni per i provvedimenti di condanna di risarcimento danni, per quanto riguarda i procedimenti penali e quelli che chiudono le cause civili.
Atti giudiziari tassati
Gli atti giudiziari soggetti a tassazione sono:
- gli atti dell’autorità giudiziaria che definiscono anche parzialmente il giudizio;
- i decreti ingiuntivi esecutivi;
- i provvedimenti che dichiarano esecutivi i lodi arbitrali;
- le sentenze che dichiarano efficaci nello Stato sentenze straniere;
- alla sentenza passata in giudicato sono equiparati l’atto di conciliazione giudiziale e l’atto di transazione stragiudiziale in cui è parte l’amministrazione dello Stato.
Tassazione atti giudiziari: l’imposta di registro
L’imposta di registro, come abbiamo già potuto vedere, non è altro che un imposta, un vero e proprio tributo, che lo Stato “pretende” per la registrazione degli atti giudiziari all’Agenzia delle Entrate.
É un imposta diretta, cioè un imposta che grava sulle manifestazioni più evidenti della capacità contributiva, come il reddito o il patrimonio, e deve essere pagata per la registrazione pubblica o privata di ogni atti aventi ad oggetto trasferimenti di ricchezza espressi negli stessi atti che sono stati registrati.
Come calcolare l’imposta di registro
Se l’imposta è dovuta come corrispettivo per la registrazione di una sentenza di trasferimento di diritti reali su beni immobili o su altri beni e il trasferimento è soggetto a IVA l’imposta è fissata in euro 200, nel caso invece non sia prevista l’IVA, l’imposta è calcolata in percentuale al 2% per cento per la prima casa (escluse le categorie catastali A/1, A/8, A/9) e al 9% in tutti gli altri casi.
Nel caso l’imposta debba invece essere versata per un atto giudiziario che sancisce il trasferimento di terreni agricoli e pertinenze a favore di soggetti diversi da imprenditori agricoli di professione e coltivatori diretti, l’imposta di registro ha un aliquota del 12%.