Notizie

Riforma IRPEF 2024: aumenti in busta paga fino a 586 euro, ma pesa lo stop al Reddito di Cittadinanza

Riforma IRPEF 2024: aumenti in busta paga e impatto sul reddito familiare

Riforma IRPEF 2024: cosa cambia per i contribuenti

L’ISTAT ha pubblicato un’analisi dettagliata sugli effetti della riforma IRPEF e dei bonus introdotti nel 2024. Le nuove misure fiscali, tra cui il taglio del cuneo contributivo e il bonus mamme, hanno prodotto un impatto positivo per circa 11,8 milioni di famiglie italiane. Il beneficio medio in termini di aumento del reddito disponibile si attesta sui 586 euro annui.

Nuove aliquote IRPEF: da quattro a tre scaglioni

Un cambiamento strutturale rilevante è rappresentato dalla riduzione delle aliquote IRPEF, passate da quattro a tre. Questo ha determinato un incremento medio di 251 euro annui per il 36,8% delle famiglie italiane non interessate da altre agevolazioni.

Si tratta di una misura che incide soprattutto sul reddito da lavoro dipendente, e che porta un lieve miglioramento nel potere d’acquisto di milioni di contribuenti.

Bonus mamme e taglio del cuneo: chi guadagna di più

Particolarmente significativo è l’effetto della decontribuzione per le lavoratrici madri. Le dipendenti con una RAL superiore ai 35.000 euro hanno beneficiato di un guadagno annuo medio pari a 1.800 euro, cifra più alta rispetto ai 760 euro previsti per chi rientra nella decontribuzione standard.

Questa misura ha permesso a molte famiglie di classe media e medio-alta di ottenere un concreto miglioramento nel bilancio familiare.

300.000 famiglie in perdita: addio al bonus IRPEF

Non tutti i dati però sono positivi. Circa 300.000 famiglie risultano penalizzate dalla perdita del trattamento integrativo in busta paga (ex bonus Renzi), con una riduzione media di 426 euro annui. Questa riduzione è spesso legata al mancato accesso ai nuovi meccanismi di agevolazione o al cambio delle soglie reddituali.

Reddito di Cittadinanza: gli effetti della sua abolizione

La nuova riforma del welfare con il passaggio dal Reddito di Cittadinanza (RDC) all’Assegno di Inclusione (ADI) ha colpito duramente le fasce più deboli. L’ISTAT stima che 850.000 famiglie abbiano subito una perdita media di 2.600 euro annui, a causa dell’eliminazione del RDC o della ricezione di un assegno inferiore.

Solo 100.000 famiglie hanno tratto un reale vantaggio economico dal nuovo strumento, mentre circa 400.000 non hanno registrato variazioni significative.

Redistribuzione del reddito: un miglioramento parziale

Nonostante gli effetti positivi della riforma IRPEF, la redistribuzione dei redditi in Italia mostra ancora limiti evidenti. L’indice di diseguaglianza è passato dal 30,25% al 30,40%, segno che le politiche fiscali del 2024 hanno inciso solo marginalmente sulle disparità economiche.

Le famiglie più ricche hanno ottenuto i maggiori vantaggi in termini assoluti, ma sono le famiglie a basso reddito ad aver visto un aumento più rilevante in termini relativi.