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Guida all’accertamento di conformità di un immobile

Guida all'accertamento di conformità di un immobile

L’accertamento di conformità di un immobile è uno strumento utile per sanare delle opere edilizie che sono state costruite abusivamente (come costruzioni di immobili su aree non edificabili o che non hanno rispettato la volumetria ammessa).

Accertamento di conformità: a chi spetta?

Chi può richiedere l’accertamento di conformità? Questa soluzione può essere adottata dal proprietario dell’immobile o dal responsabile dell’abuso. Per farlo, le due parti devono presentare un’istanza al Comune. Un accertamento fiscale può essere richiesto anche dal Comune o dalla stessa Agenzia delle Entrate.

Come inoltrare la domanda di accertamento

La domanda deve essere accompagnata dai documenti che sono messi a punto da un tecnico abilitato. Nello specifico servono dati e grafici che mostrano com’era l’opera prima e dopo le modifiche, per dimostrare la doppia conformità. La parole poi passa al Comune che ha 60 giorni per decidere. In caso di mancata risposte, la richiesta si considera respinta. Al contrario, se viene approvato il permesso, il proprietario deve pagare una somma che è pari al doppio del costo di costruzione. Può accadere anche che queste spese non siano quantificabili e quindi la sanzione parte da un minimo di 516 euro.

Che cos’è la doppia conformità?

La doppia conformità consiste nel dimostrare che le opere realizzate siano doppiamente conformi da un lato alle norme urbanistiche che erano in vigore a livello comunale nel momento in cui si è costruito e, dall’altro, che ci sia corrispondenza con le norme urbanistiche in vigore nel momento in cui viene chiesto l’accertamento di conformità dell’immobile.