Dal 1° gennaio 2019 la fattura elettronica tra privati diventerà obbligatoria in tutte le operazioni. L’Agenzia delle Entrate ha elaborato una guida e due video-tutorial che spiegano i passaggi della compilazione e forniscono tutte le informazioni necessarie.
Cambiamenti in arrivo anche nel settore pubblico. Dal 18 aprile 2019 le fatture elettroniche dirette alla Pubblica Amministrazione dovranno essere conformi allo standard europeo. Il Consiglio dei Ministri ha approvato la bozza di decreto legislativo che recepisce la Direttiva 2014/55/UE sulla fatturazione elettronica negli appalti pubblici.
Fattura elettronica tra privati: cosa cambia dal 1° gennaio 2019
La Legge di Bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo di emissione e ricezione delle fatture elettroniche riferite alle operazioni di cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti, stabiliti o identificati in Italia, nonché l’obbligo di trasmissione telematica dei dati relativi alle operazioni di cessione di beni e di prestazione di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato.
L’obbligo è in vigore dal 1° luglio 2018 per le operazioni relative ai subappalti. Dal 1° gennaio 2019 si applicherà sia a tutte le operazioni B2B, cioè Business to Business, dirette ad altri operatori Iva, sia alle operazioni B2C, cioè Business to Consumer, dirette ai consumatori finali.
Fattura elettronica tra privati: la guida dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle entrate ha messo a punto una serie di strumenti per aiutare i contribuenti nella transizione al nuovo sistema. È stata pubblicata una guida con un taglio pratico che spiega cosa cambia dalla carta al formato elettronico, chi ricade nell’obbligo e chi è esonerato, quali sono i vantaggi, come funziona il Sistema di interscambio.
È inoltre presente un capitolo sui servizi messi a punto dall’Agenzia per gli operatori: la procedura web, il software scaricabile su pc e l’app Fatturae, scaricabile dagli store Android o Apple, per emettere, inviare e conservare i documenti fiscali.
Fatturazione elettronica e professionisti
La fattura elettronica non è obbligatoria per i professionisti rientranti nel regime dei minimi o nel regime forfettario. Il regime dei “minimi” prevede un’aliquota del 5% sul fatturato per professionisti che guadagnano fino a 30 mila euro all’anno.
Rientrano in questo regime i professionisti che hanno aperto Partita Iva fino al 2015. L’agevolazione durerà per 5 anni dall’inizio dell’attività o fino al trentacinquesimo anno d’età. Chi ha avviato l’attività in epoca successiva ha dovuto optare per il regime “forfettario”, che prevede un’aliquota forfettaria al 15% del reddito per professionisti che guadagnano fino a 30 mila euro. In questo caso non ci sono limiti temporali.
L’unico modo per perdere l’agevolazione è sforare il tetto dei guadagni. Nei primi cinque anni è inoltre prevista una tassazione al 5%.
Fattura elettronica negli appalti pubblici: il nuovo standard europeo
Nel settore pubblico la fatturazione elettronica è già consolidata. Ogni Paese europeo utilizza però un suo standard, che spesso rende difficile la partecipazione alle gare d’appalto agli operatori di un Paese diverso. Per creare un sistema unico e facilitare la concorrenza, l’Unione Europea ha elaborato la Direttiva 2014/55/UE sulla fatturazione elettronica contenente lo standard europeo cui tutti i Paesi dovranno conformarsi.
Dal 18 aprile 2019 le fatture elettroniche dovranno essere conformi allo standard europeo indicato dalla Decisione di esecuzione 2017/1870, pubblicata sulla Gazzetta dell’Unione europea 266 del 17 ottobre 2017. Per le amministrazioni aggiudicatrici sub centrali l’obbligo decorrerà dal 18 aprile 2020.