Catasto

Cos’è e come funziona l’azione di regolamento dei confini

Cos'è e come funziona l'azione di regolamento dei confini

La linea di confine tra due proprietà individua il punto preciso in cui termina una proprietà ed inizia un’altra proprietà. Di solito la linea di confine è fisicamente individuata anche in modo molto preciso, mediante, ad esempio  l’apposizione sul confine di appositi segni (c.d. termini), o è indicata in apposite mappe.

Però può capitare che la linea di confine sia incerta (perché mai identificata con precisione, oppure, perché i termini che segnano il confine vengono volontariamente rimossi o vadano persi in seguito ad eventi naturali). In questo caso entra in atto l’azione di regolamento di confini.

Azione di regolamento dei confini: cos’è

In presenza di un confine incerto, il legislatore riconosce ai proprietari il diritto di rivolgersi al giudice per eliminare tale incertezza. Quando il confine tra due fondi è incerto, ciascuno dei proprietari può chiedere che sia stabilito giudizialmente.

Azione di regolamento dei confini: a chi spetta

Il diritto di esercitare l’azione o il diritto di poter chiedere la determinazione del confine (e, quindi, l’eliminazione dell’incertezza relativamente al confine) spetta solo ai proprietari dei beni.

Obbligo del giudice di determinare il confine

Altra caratteristica dell’azione di regolamento dei confini è quella per la quale una volta che il procedimento è iniziato il giudice deve determinare il confine anche se l’attore non fornisce elementi sufficienti a sostegno delle proprie tesi.  In questo senso deve essere intesa l’affermazione per la quale nell’azione di regolamento di confini il giudice è  svincolato dal principio “actore non probante reus absolvitur“.

Di conseguenza, nel procedimento di regolamento di confini, il giudice ha un amplissimo potere di scelta e valutazione dei mezzi probatori acquisiti al processo e nell’ipotesi di mancanza di prove o di inidoneità delle prove disponibili, il giudice non può respingere la domanda, ma deve determinare il confine e, se ogni altro elemento fornito dalle parti è inidoneo,  si atterrà alle indicazioni delle mappe catastali.

Le prove del confine

Nell’azione di regolamento di confini, la prova del confine può essere fornita dalle parti processuali (entrambe le parti processuali) , a norma del secondo comma dell’articolo 950 c.c., “con ogni mezzo”. Il terzo comma dell’art. 950 cc stabilisce  che “in mancanza di altri elementi, il giudice si attiene alle mappe catastali“.

Esiste, però, una sorta di “gerarchia” tra i diversi elementi probatori. Infatti, il primo elemento probatorio sono i titoli di acquisto. Il giudice, come prima valutazione probatoria, è tenuto ad accertare se nei titoli è indicato un confine oppure se i titoli di acquisto forniscono elementi, anche indiretti, atti a consentire l’eliminazione dell’incertezza relativa al confine.

Se i titoli nulla dicono per individuare il confine può essere utilizzato qualsiasi mezzo di prova, e, in particolare, assume rilevanza il tipo di frazionamento catastale contenente gli estremi della lottizzazione allegato ai contratti di vendita o di divisione.

Di conseguenza, il ricorso alle mappe catastali è consentito non solo nel caso di mancanza assoluta ed obiettiva di altri elementi, ma anche nel caso che questi, per la loro consistenza o per ragioni relative alla loro attendibilità, risultino, secondo l’accertamento incensurabile del giudice del merito, comunque inidonei alla determinazione certa del confine.