Spesso conformità urbanista e catastale vengono confuse o scambiate tra loro. Scopriamo insieme in cosa si distinguono.
Conformità urbanistica e catastale a confronto
Confrontiamo la conformità urbanistica e catastale:
- Conformità catastale: è la corrispondenza tra lo stato di fatto dell’unità immobiliare ed i relativi dati catastali e planimetrici.
- Conformità urbanistica: è la corrispondenza tra lo stato di fatto dell’immobile e l’insieme dei titoli edilizi abilitativi rilasciati in tutta la storia costruttiva dell’edificio. Questo aspetto di regolarità è quello rilevante e deve essere verificato prima di ogni intervento edilizio e prima della cessione immobiliare.
L’importanza della conformità urbanistica e catastale
Ciò che quindi permette di verificare la presenza o meno di un abuso edilizio non è il Catasto, ma solo il titolo edilizio che è stato depositato nel Comune di riferimento.
Quanto è importante e in cosa differiscono la conformità urbanistica e catastale? Spesso un immobile può essere conforme dal punto di vista catastale ma non dal punto di vista urbanistico, oppure può capitare l’esatto contrario.
La dichiarazione di conformità catastale attesta che lo stato dei luoghi corrisponde alla planimetria presente in Catasto. La conformità catastale è proprio la corrispondenza tra lo stato di fatto dell’unità immobiliare e le informazioni tenute dal Catasto. Il Catasto non è probatorio, e quindi quello che è registrato non ha valore di prova in merito alla regolarità edilizia dell’immobile.
Quando l’immobile non è conforme
Questi sono i casi in cui le difformità impediscono il rilascio immediato del certificato di conformità urbanistica e catastale:
- l’edificio è abusivo e non esiste alcun titolo edilizio. In questo caso l’immobile è stato realizzato senza nessun provvedimento amministrativo. Solo un nuovo condono edilizio o un Permesso di Costruire in Sanatoria possono sanare la situazione.
- piccole modifiche interne, come spostamento di alcune stanze, demolizione di tramezzi, unione del soggiorno e della cucina.
- modifiche esterne e aumento di volumetria, come chiusure del balcone con una veranda, apertura di una finestra o di una porta, cambio di destinazione d’uso, fusione o frazionamento di unità immobiliari.
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Salve nel condominio dove abito dobbiamo eseguire lavori con il bonus 110 % l’architetto mi chiede di sanare una difformita’ di una finestra xhe da sul pianerottono che io non ho mai spostato e neanche il predecessore poiché la planimetria è registrata com’è attualmente in altra parete perche dovrei sanare se è nata cosi ma all’ufficio tecnico non risulta?
Salve. Ho un problema di natura urbanistica (non conformità tra prima concessione edilizia del 99 e stato di fatto.. io ho ricevuto in donazione l’edificio) ma vorrei sfruttate il superbonus 110 per installare pannelli fotovoltaici e pompa di calore. Ho letto qua e la qualcosina e sembrerebbe fattibile. Il fatto è che attualmente la posizione urbanistica è insanabile. Potete darmi lumi? Grazie
1. Buongiorno, sono proprietaria di un immbile dal 1990 accattastato già in precedenza come A10 e dove ho preso la residenza da allora. Solo di recente nel verificare delle pratiche mi sono accorta che la concessione edilizia comunale dell’immobile era ad uso abitativo e volevo fare il cambio di destinazione d’uso al catasto da A10 a A2 . Ero assoltamente ignara di tutto questo e ho versato regolarmente l’IMU come A 10, pensando di possedere un immobile con un valore maggiore. Inoltre leggo da più parti che potrebbe trattarsi di un abuso e ci sarebbero pesanti sanzioni, ma che non avrei commesso in persona in quanto anche nell’atto notarile risulta un A10. Che consigli potrei avere per non incorrere in una sanzione o addirittura avere l’IMU o una parte di esso versato indebitamente indietro ? la ringrazio
Le finestre vasistas non registrate al catasto compromettono la conformità?
Buongiorno, prima della vendita dell’immobile ho affidato l’incarico ad un ufficio tecnico che accertare la corrispondenza della planimetria catastale presentata dalla Ditta Costruttrice nel lontano 1955 e quella attuale. E’ emrso una diffornità per quanto concerne i balconi, quest’ultimi non sono stati rappresentati nella planimetria presentata dalla Ditta costruttrice, mentre
sono indicati nella planimetria catastale.
Cio posto volevo sapere quale procedura adottare, i tempi e costi, per correggere questa difformità al fine di ottenere le necessarie variazioni che rendano l’immobile conforme . Non sono presenti altre problematiche connesse a variazioni che possano comportane l’aumento dei vani.
Resto in attesa di una Vs cortese risposta.
Vi ringrazio
Buongiorno. Sono Fabrizio e abito nel comune di medicina prov Bologna. Nel 2010 ho acquistato una porzione di trifamiliare .questa trifamilaire è stata costruita nel 2000 dopo un recupero di una vecchia casa con fienile.(la mia porzione è il recupero del fienile).nel 2010 al rogito mi sono state sottoposte le planimetrie catastali che corrispondevano allo stato di fatto.siamo nel 2022 e per necessità abbiamo messo in vendita.abbiamo incaricato un geometra per fare la relazione tecnica e purtroppo è emerso che i progetti depositati all’ufficio tecnico comunale sono diversi .praticamente i muri perimetrali allo stato di fatto sono di 30 cm piu 5 di cappotto (come da catasto)ma secondo il progetto depositato in comune dovrebbero essere di 15cm e pura nei calcoli antisismici risultano 15.
Ora chiaramente ci saranno sanzioni da pagare per sistemare le cose con la speranza di non dover demolire.
La mia domanda è:dopo 21anni dalla chiusura dei lavori e abitabilità rilasciata dal comune per silenzio assenzio,chi sono i responsabili di questi errori?
In attesa di un riscontro porgo cordiali saluti