Con l’insediamento del nuovo governo arrivano novità per quanto riguarda il codice appalti 2018. Infatti, il Ministro dell’Economia Tria ha illustrato le misure per correggere le distorsioni del Codice, avviare la riforma fiscale e accelerare la realizzazione delle infrastrutture. Vediamo insieme cosa cambia.
Codice appalti 2018: la revisione
Al Senato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, ha annunciato che il quadro programmatico del Governo sarà presentato a settembre. Le linee guida della politica economica saranno la riduzione progressiva del debito e una crescita inclusiva ed equa, attraverso la semplificazione fiscale, la riduzione della pressione fiscale e un reddito per contrastare la povertà e favorire l’integrazione nel mercato del lavoro.
Il Governo intende inoltre stimolare gli investimenti pubblici e istituire una task force per rimuovere gli ostacoli alla realizzazione degli investimenti tramite il codice appalti 2018: perdita di competenze tecniche, difficili interazioni tra amministrazioni, effetti non voluti del Codice degli Appalti.
Codice appalti 2018: le infrastrutture
Il senatore Albero Bagnai ha segnalato il calo degli investimenti pubblici da 54 miliardi al 2009 a 33 miliardi del 2017 e il gran numero di amministratori che si lamentano del Codice Appalti 2018 perché non consente di spendere le risorse disponibili.
Il Governo dovrà quindi mettere in campo misure per far ripartire gli investimenti consentendo di spendere con facilità le risorse disponibili. Alla Camera il relatore per la maggioranza Federico D’Incà, ha reso noto che le infrastrutture e i trasporti rivestiranno un ruolo fondamentale nel Def per sostenere ilturismo e il settore industriale.
Codice appalti 2018: prospettive di crescita
Il Ministro Tria ha spiegato che il DEF presentato prevede una crescita del PIL pari all’1,5% nell’anno in corso, 1,4% nel 2019, 1,3% nel 2020 e 1,2% nel 2021. La crescita, ha specificato Tria, non si baserà solo sull’aumento del Pil e la riduzione del debito pubblico, ma anche su una serie di misure per l’inclusione e la stabilità sociale, come il reddito di cittadinanza, e i processi di innovazione tecnologica e ristrutturazione produttiva dettati dalle sfide del progresso scientifico e della salvaguardia ambientale.
Tra i contenuti della prossima legge di Bilancio ci saranno inoltre misure per la riduzione della pressione fiscale, il superamento della legge Fornero e il sostegno ai redditi più bassi.