Quando richiediamo online una visura catastale di un immobile, tra le varie voci indicate, nella parte della consistenza, troviamo il vano catastale utile: cos’è e a cosa serve?
Vano catastale utile: cos’è
La dimensione di un’unità immobiliare o di abitazioni e uffici sono espresse in “vani catastali”.
Il vano catastale utile o principale è rappresentato dallo spazio chiuso da pavimento e soffitto, delimitato lateralmente da muri o pareti, avente luce diretta, ed una superficie libera che, in relazione al luogo ed alla categoria dell’unità immobiliare, è da ritenersi normale.
Gli spazi chiusi da muri o da pareti per poter essere qualificati come vani utili devono soddisfare due requisiti:
- avere luce diretta, cioè una apertura che metta in comunicazione un ambiente e l’esterno (porta, finestra, lucernaio, ecc.) indipendentemente dalla sua forma, dalle sue dimensioni e dalla sua ubicazione. È sufficiente il passaggio della luce naturale mentre non è necessario il passaggio d’aria;
- presentare un ampiezza variabile a seconda della categoria dell’unità immobiliare e del luogo. L’ampiezza è data dalla superficie libera e questa è intesa come quella superficie, interna al vano, racchiusa fra il vivo dei muri o delle pareti.
Vano catastale utile: tipologia
Tra i vani catastali utili o principali rientrano i seguenti locali: il salone, la galleria, la camera o stanza.
Una cucina, anche se con una superficie ridotta, è considerata vano utile se indipendente e dotata di tutti gli impianti tipici della sua destinazione, è sempre considerata vano utile purché indipendente.
Per tutti gli altri vani utili è prevista, a seconda della categoria in cui rientrano le rispettive unità immobiliari, una superficie minima ed una massima da tenere conto nel computo della consistenza catastale.
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